Un altro Fausto è possibile

Intervista a Fausto Bertinotti pubblicata su Il Riformista del 22/10/2008

Un altro Fausto forse non è nè possibile nè auspicabile... Ho cercato il testo di questa intervista ma non l'ho trovato e non sono riuscita neanche a ricavarlo da questa immagine. Spero che voi riusciate, ingrandendo questa immagine, a leggere quello che dice Bertinotti perchè io, come quasi sempre, sono daccordo con lui.

Il nuovo mondo


"Purtroppo è scientificamente dimostrato che la mancanza d’intelligenza sia ereditaria e, dunque, contagiosa. Vogliamo che i nostri cittadini non si mischino con questa gente".
(Un ufficiale della dogana statunitense nel film Nuovomondo di Emanuele Crialese)

“Sono partiti in 20 milioni. Gente onesta, piena di buona volontà e con la voglia solo di lavorare duro. Spero che questo film faccia capire a tutti che la gente di ieri, come quella di oggi che arriva sulla nostra terra non è fatta di criminali, ma solo di uomini e donne disperati che vogliono lavorare e vivere”.
(Emanuele Crialese)

Nel film "Nuovomondo" (2006) Emanuele Crialese parla dell'emigrazione italiana durante il ventesimo secolo raccontando il viaggio della speranza di una famiglia siciliana, i Mancuso, che, agli inizi del '900, lasciano Agrigento alla volta dell'America. Il loro viaggio verso il Nuovo Continente è un passaggio da un luogo arcano verso un altro ancora più sconosciuto; dalle più antiche magie delle credenze popolari a quelle moderne fatte di "accurate" e umilianti ispezioni mediche, test psicoattitudinali utilizzati come strumenti di selezione e di eventuale epurazione dal corpo sociale (quindi di rimpatrio immediato).

Ma niente ci hanno insegnato i film, i libri, i racconti dei nostri nonni, dei nostri zii...
Roma, 15 Ottobre 2008
La Camera ha approvato, all' interno del pacchetto scuola, una mozione voluta dalla Lega che impegna il governo a «rivedere il sistema di accesso degli studenti stranieri alla scuola di ogni ordine e grado, favorendo il loro ingresso, previo superamento di test e specifiche prove di valutazione». In pratica, gli immigrati che non supereranno il test di ammissione dovranno frequentare classi separate, «classi ponte» recita il testo «per l' apprendimento della lingua italiana, propedeutiche all' ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti».

Nel 1977, con la legge 517, l'Italia aveva dato prova di civilta' abolendo le classi differenziali per gli studenti svantaggiati e da allora le scuole hanno sempre lavorato con successo nell'ottica dell'integrazione fra i ragazzi e la valorizzazione delle diversita' e ora, mentre tagliano i finanziamenti per i corsi di alfabetizzazione primaria e per l'intercultura ci spiegano che:

Le classi per immigrati aiutano l’integrazione

E adesso?!

La giornata di Sabato è stata molto bella. Sono stata alla manifestazione. C'era tanta gente, c'erano i miei stupendi amici bloggers...c'erano tante bandiere... Forse troppe.
A me sono sempre piaciute le bandiere specialmente quelle rosse ma non mi piacciono quando le usiamo per nasconderci...
Mi sarebbe piaciuta una manifestazione senza bandiere, una manifestazione di volti...il mio, quello di Gap, quello di Luz, quello di Schiavi, quello del Russo, quelli dei miei amici di Rifondazione, quelli dei miei amici di Sinistra Democratica, dei Comunisti Italiani, dei Verdi, quelli degli amici dei movimenti, delle associazioni, dei centri sociali, quelli di chi fin ora se ne è stato a casa a lamentarsi tra se e se... Solo volti pieni di entusiasmo, gambe pronte a camminare insieme, braccia pronte a lavorare.
E invece no, ci siamo presentati avvolti nelle nostre bandiere, portandone due per uno e anche lo striscione con scritto chiaramente chi siamo o crediamo di essere pur di far vedere che c'eravamo...Noi c'eravamo e quindi se la manifestazione è riuscita è merito nostro e se la sinistra non va avanti è colpa vostra.
Sto parlando veramente senza salvare nessuno, nemmeno quelli che sono "dalla mia parte". Ci sono persone che stimo di più e percorsi che trovo più giusti da intraprendere ma credo che se non riusciamo a venir fuori, in qualche modo, dai nostri steccati non andremo da nessuna parte e la colpa sarà di tutti. E allora siccome sono convinta che la situazione sia gravissima e che non ci sia tanto tempo per fare a scarica barile credo che l'unica strada sia fare un passo indietro per farne dieci avanti tutti insieme. Io sono pronta a farlo ma non so quanti, anche tra i miei lettori, saranno pronti a rinunciare a qualcosa per avere la speranza di un futuro diverso.

La soluzione è arrivata!!!!!!

Cliccaci sopra per ingrandire
(vorrei citare l'autore ma mi è arrivata per e-mail dopo un po' di giri...)

"Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire noi..."

Con tutte le cose che stanno accadendo ritengo importante ricordare che il 6 ottobre del 1938, settant'anni fa, il Gran Consiglio (cioè il vertice massimo del fascismo, presieduto da Mussolini) varava un testo nel quale indicava nel dettaglio le linee della persecuzione razziale antisemita decisa dal regime. Me lo sono letto su Liberazione di ieri e credo che sia, purtroppo, molto attuale.

Avevo pensato di fare un elenco di tutte le brutte storie che ho sentito in questi giorni, il ragazzo picchiato dai vigili, il cinese pestato dai "bulli", discriminazioni di ogni specie verso il diverso... se ne è parlato molto ma la situazione non cambia se non in peggio. Ho letto poco fa sul blog de Il Russo un fatto che mi fa venire i brividi: A Trapani autobus soltanto per i “bianchi” e veramente non capisco più quanto ha senso parlare ancora.
Voglio lasciarvi una canzone di Giorgio Gaber...

Canzone dell'appartenenza

L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.

L'appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza è avere gli altri dentro di sé.

Uomini
uomini del mio passato
che avete la misura del dovere
e il senso collettivo dell'amore
io non pretendo di sembrarvi amico
mi piace immaginare
la forza di un culto così antico
e questa strada non sarebbe disperata
se in ogni uomo ci fosse un po' della mia vita
ma piano piano il mio destino
é andare sempre più verso me stesso
e non trovar nessuno.

L'appartenenza
non è lo sforzo di un civile stare insieme
non è il conforto di un normale voler bene
l'appartenenza
è avere gli altri dentro di sé.

L'appartenenza
è assai di più della salvezza personale
è la speranza di ogni uomo che sta male
e non gli basta esser civile.
E' quel vigore che si sente se fai parte di qualcosa
che in sé travolge ogni egoismo personale
con quell'aria più vitale che è davvero contagiosa.

Uomini
uomini del mio presente
non mi consola l'abitudine
a questa mia forzata solitudine
io non pretendo il mondo intero
vorrei soltanto un luogo un posto più sincero
dove magari un giorno molto presto
io finalmente possa dire questo è il mio posto
dove rinasca non so come e quando
il senso di uno sforzo collettivo per ritrovare il mondo.

L'appartenenza
non è un insieme casuale di persone
non è il consenso a un'apparente aggregazione
l'appartenenza
è avere gli altri dentro di sé.

L'appartenenza
è un'esigenza che si avverte a poco a poco
si fa più forte alla presenza di un nemico, di un obiettivo o di uno scopo
è quella forza che prepara al grande salto decisivo
che ferma i fiumi, sposta i monti con lo slancio di quei magici momenti
in cui ti senti ancora vivo.

Sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire noi.

E' ora di manifestare!!


Basta!!!!!!!!!!
Ma che vita è questa?! Che mondo è questo?!
Forse è il caso di uscire da questo torpore e di fare qualcosa. Quello che vedo intorno a me mi impedisce di restarmene tranquilla.

Comincerò andando all'assemblea dei pendolari ternani.
Fare il pendolare è sempre più difficile specialmente con il treno.
In particolare in questo momento siamo alle prese che a partire dal 2009-2010 i treni che usciranno dall'Umbria, in base ai programmi di Trenitalia, non potranno più usufruire della linea "Direttissima" in quanto tale tracciato verrà occupato dall'Alta Velocità. In termini pratici significa che le MIGLIAIA di pendolari (lavoratori e studenti!) del CentroItalia verranno dirottati sulla vecchia linea Orte-Roma, già occupata da treni merci e metropolitani, con un aggravio dei tempi di percorrenza di ben 45 minuti.
Un balzo indietro di 30 anni non solo per i pendolari la cui vita verrà stravolta, ma per tutti i cittadini dei territori regionali coinvolti, le cui prospettive di sviluppo verranno drasticamente ridimensionate, sfociando in un vero e proprio problema socio-economico. La cosa importante è andare da Milano a Roma in tre ore!!!!?
Che importanza ha se poi qualche disgraziato ce ne metterà tre da Terni a Roma!!!
Terni, Sabato 11 Ottobre 2008 ore 10:
ASSEMBLEA DEI PENDOLARI


E poi dopo prenderò il pulman e andrò a Roma alla Manifestazione perchè credo che sia ora di difenderci tutti insieme da questo governo razzista, sessista e classista che ci sta conducendo in un baratro sempre più profondo.

L'11 OTTOBRE A ROMA VIENI ANCHE TU!

Io vengo perchè sono comunista
vengo perchè i fascisti stanno uscendo dalle fogne
vengo perchè i fascisti non sono solo quelli con le teste rasate e gli anfibi
vengo perchè il 25 aprile del 1945 ha ancora tutto il suo significato
vengo perchè il 20 luglio 2001 anche
Io vengo perchè il PDL sta con i padroni
vengo perchè il PD si dice equidistante sia dai lavoratori che dai padroni
vengo perchè io sto con i lavoratori
vengo perchè sto anche con gli immigrati, con gli omosessuali, con i compagni malmenati in giro per l'Italia
vengo perchè oltretutto sto anche con gli zingari a Roma, coi lavavetri a Firenze e con i barboni a Bologna
Io vengo perchè sono un co.co.pro.
vengo perchè a fine mese ci arrivo a stento
vengo perchè voglio farmi una famiglia ma ho una paura folle del futuro
vengo perchè devo fare qualcosa per non lasciare un paese cosi' di m..da a mio figlio
vengo perchè di precari al sindacato non ci si iscrive nessuno o quasi
Io vengo perchè questo paese è pieno solo di qualunquismo e frasi fatte
vengo perchè questo paese vota per Berlusconi
vengo perchè questo paese ha bisogno che gli ridiamo una alternativa culturale precisa e seria
vengo perchè mi sono rotto dell'altermondismo generico ed inconcludente
vengo perchè il capitalismo è in crisi e bisogna contrastarlo in modo sempre più forte ed efficace
Io vengo… e basta


Ci stanno oscurando

dal sito: http://www.precari.rdbcub.it

Il Governo e il Parlamento varano norme ammazza precari e ammazza stabilizzazioni

Con la legge 133 ex 112 nel privato estendono anche alle attività ordinarie la possibilità di stipula di contratti a termine, condonano alle aziende il contenzioso sui contratti a termine sostituendo all’assunzione a tempo indeterminato un mero e misero indennizzo, limitano il diritto di precedenza per le assunzioni a tempo indeterminato; nel pubblico licenziano i lavoratori con contratti a termine e interinali che hanno già tre anni di servizio creando un assurdo turn over del precario, tagliano fondi e riducono al 10% delle cessazioni la possibilità di nuove assunzioni impedendo di fatto sia stabilizzazioni che concorsi.
Con il progetto di legge 1441 abrogano tutte le norme di stabilizzazione del personale precario introdotte dalle finanziarie 2007 e 2008 impedendo così che si portino a compimento i processi avviati in tutti i comparti del pubblico impiego, eliminano la possibilità di proroga dei contratti precari fino a stabilizzazione determinando il licenziamento di migliaia di precari per i quali era invece programmata l’assunzione a tempo indeterminato, escludono da ogni futura possibilità di stabilizzazione per tutte le altre tipologie di lavoro precario co.co.co., interinali, lsu, assegnisti, borsisti, ricercatori, esternalizzati, occasionali, ecc.


I precari della ricerca si stanno mobilitando ma nessuno lo dice. Nessuno ci racconta che ieri erano in tanti a Roma al presidio indetto da CGIL-CISL-UIL sotto al Ministero della Funzione pubblica, nessuno ci informa su cosa chiedono i precari che stanno manifestando e manifesteranno nei prossimi giorni con l'USI-RdB, nessuno ci spiega qual'è la situazione reale degli enti di ricerca e dell'università. Speriamo che Brunetta studi bene e ci faccia sapere!!!


Ma i precari non sono tutti uguali...

Legge 6 agosto 2008, n. 133
Art. 49.
Lavoro flessibile nelle pubbliche amministrazioni


1. L'articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e' sostituito dal seguente:
«Art. 36 (Utilizzo di contratti di lavoro flessibile). - 1. Per le esigenze connesse con il proprio fabbisogno ordinario le pubbliche amministrazioni assumono esclusivamente con contratti di lavoro subordinato a tempo indeterminato seguendo le procedure di reclutamento previste dall'articolo 35.
2. Per rispondere ad esigenze temporanee ed eccezionali le amministrazioni pubbliche possono avvalersi delle forme contrattuali flessibili di assunzione e di impiego del personale previste dal codice civile e dalle leggi sui rapporti di lavoro subordinato nell'impresa, nel rispetto delle procedure di reclutamento vigenti. Ferma restando la competenza delle amministrazioni in ordine alla individuazione delle necessità organizzative in coerenza con quanto stabilito dalle vigenti disposizioni di legge, i contratti collettivi nazionali provvedono a disciplinare la materia dei contratti di lavoro a tempo determinato, dei contratti di formazione e lavoro, degli altri rapporti formativi e della somministrazione di lavoro, in applicazione di quanto previsto dal decreto legislativo 6 settembre 2001, n. 368, dall'articolo 3 del decreto-legge 30 ottobre 1984, n. 726, convertito, con modificazioni, dalla legge 19 dicembre 1984, n. 863, dall'articolo 16 del decreto-legge 16 maggio 1994, n. 299, convertito con modificazioni, dalla legge 19 luglio 1994, n. 451, dal decreto legislativo 10 settembre 2003, n. 276 per quanto riguarda la somministrazione di lavoro, nonche' da ogni successiva modificazione o integrazione della relativa disciplina con riferimento alla individuazione dei contingenti di personale utilizzabile. Non e' possibile ricorrere alla somministrazione di lavoro per l'esercizio di funzioni direttive e dirigenziali.
3. Al fine di evitare abusi nell'utilizzo del lavoro flessibile, le amministrazioni, nell'ambito delle rispettive procedure, rispettano principi di imparzialità e trasparenza e non possono ricorrere all'utilizzo del medesimo lavoratore con più tipologie contrattuali per periodi di servizio superiori al triennio nell'arco dell'ultimo quinquennio.
4. Le amministrazioni pubbliche trasmettono alla Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della funzione pubblica e al Ministero dell'economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato le convenzioni concernenti l'utilizzo dei lavoratori socialmente utili.
5. In ogni caso, la violazione di disposizioni imperative riguardanti l'assunzione o l'impiego di lavoratori, da parte delle pubbliche amministrazioni, non può comportare la costituzione di rapporti di lavoro a tempo indeterminato con le medesime pubbliche amministrazioni, ferma restando ogni responsabilità e sanzione. Il lavoratore interessato ha diritto al risarcimento del danno derivante dalla prestazione di lavoro in violazione di disposizioni imperative. Le amministrazioni hanno l'obbligo di recuperare le somme pagate a tale titolo nei confronti dei dirigenti responsabili, qualora la violazione sia dovuta a dolo o colpa grave. I dirigenti che operano in violazione delle disposizioni del presente articolo sono responsabili anche ai sensi dell'articolo 21 del presente decreto. Di tali violazioni si terrà conto in sede di valutazione dell'operato del dirigente ai sensi dell'articolo 5 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286.».


Non mi piace piangermi addosso ma mi sembra che nessuno si ricordi di quelli come me.
Quelli che lavorano da sette anni in un ente pubblico ma, essendo l'ultima ruota del carro, non hanno avuto mai un contratto a tempo determinato e, automaticamente, non sono stabilizzabili. Non sono sola anzi siamo la maggior parte dei lavoratori degli enti di ricerca, ma nessuno sembra accorgersi di noi nemmeno i sindacati che giustamente si indignano sull'emendamento di Brunetta sugli stabilizzabili ma non hanno detto una parola o forse troppo poche quando il 6 Agosto è stata approvata la legge che ho riportato sopra e che non cambierà solo la mia vita. Mi piacerebbe andare a protestare domani con i sindacati e tutti i precari contro questi provvedimenti ma non so dove potrà portarci questa guerra tra poveri.
I concorsi vanno fatti e io in questi anni ne ho fatti diversi ma ci vorrebbe anche che qualcuno ci riconoscesse le nostre competenze e la nostra utilità e ci permettesse di vivere tranquilli.
Come traspare dal post sono esasperata!!

DDL 1441: Oggi precario, domani disoccupato”

Università e ricerca: il Governo si accinge a bloccare definitivamente tutte le stabilizzazioni


Quello che pubblico di seguito è il testo dell'emendamento con cui il Governo intende abrogare le norme sulla stabilizzazione dei lavoratori precari dell'università, della ricerca e di tutta la pubblica amministrazione.
Sembra che esista una nuova versione del testo che dovrebbe fissare l'entrata in vigore della norma, fortemente voluta dal ministro Brunetta, a meta' del 2009 e che "consentirebbe all'esecutivo di monitorare, nel frattempo, la reale dimensione del fenomeno, che attualmente e' sconosciuta"(per Brunetta).

A.C. 1441-quater
Emendamento all’Art.37


Dopo l’ART.37 è inserito il seguente:

“Art. 37-bis”
(Disposizioni in materia di stabilizzazioni)
Le risorse finanziarie di cui all’articolo 66, comma 5, del decreto legge 25 giugno 2008, n. 112 convertito in legge, con modificazioni, dall’articolo 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008, n. 133 e quelle destinate alle assunzioni a tempo indeterminato da parte delle amministrazioni pubbliche, di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, si intendono riferite esclusivamente alle procedure di reclutamento di cui all’articolo 35 del decreto legislativo n. 165 del 2001 ed alle eventuali progressioni verticali del personale fatto salvo quanto previsto dal comma 5. Sono abrogati l’articolo 1, commi 417, 418, 419, 420, 519, 529, 558, 560 e 644 della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e l’art. 3, commi 90, 92, 94, 95, 96 e 97 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, fatte salve, fino al 31 dicembre 2009, le disposizioni speciali contenute nella normativa abrogata riferite al personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e a quello di cui all’articolo 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215.
Alla data di scadenza dei relativi contratti le amministrazioni pubbliche di cui al comma 1 non possono in alcun caso proseguire i rapporti di collaborazione coordinata e continuativa e quelli di lavoro subordinato a tempo determinato in contrasto con la disciplina di cui agli articoli 7, comma 6, e 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165. Il divieto di cui al presente comma si applica anche ai contratti prorogati ai sensi dell’art. 1, comma 519, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 e dell’art. 3, commi 92 e 95, della legge 24 dicembre 2007, n. 244; tali contratti sono risolti alla data di scadenza oppure, ove manchi il termine finale del contratto, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge.
Nel triennio 2009-2011 le amministrazioni di cui al comma 1, nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previa autorizzazione ai sensi dell’articolo 35, comma 4 del decreto legislativo n. 165 del 2001, possono bandire concorsi per le assunzioni a tempo indeterminato con una riserva di posti non superiore al 40 per cento dei posti messi a concorso per il personale non dirigenziale in servizio al 1° gennaio 2007 con contratto di lavoro a tempo determinato da almeno tre anni, anche non continuativi, o che consegua tale requisito in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 29 settembre 2006 o che sia stato in servizio per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio anteriore al 1° gennaio 2007 e per il personale non dirigenziale in servizio al primo gennaio 2008 con contratto di lavoro a tempo determinato che consegua i tre anni di anzianità di servizio in virtù di contratti stipulati anteriormente alla data del 28 settembre 2007.
Nel triennio 2009-2011 le amministrazioni pubbliche nel rispetto della programmazione triennale del fabbisogno e previa autorizzazione ai sensi dell’art. 35, comma 4 del decreto legislativo n. 165 del 2001, possono altresì bandire concorsi pubblici per titoli ed esami finalizzati a valorizzare l’esperienza professionale maturata dal personale di cui al comma 3 nonché in ragione dell’ attività lavorativa prestata presso pubbliche amministrazioni per almeno tre anni, anche non continuativi, nel quinquennio antecedente al 28 settembre 2007, in virtù di contratti di collaborazione coordinata e continuativa stipulati anteriormente a tale data.
Per il triennio 2009-2011 le amministrazioni, nel rispetto dei vincoli finanziari previsti in materia di assunzioni, possono assumere, limitatamente alle qualifiche di cui all’ art. 16 della legge 28 febbraio 1987, n. 56, il personale in possesso dei requisiti di anzianità previsti dal comma 3 maturati nelle medesime qualifiche e nella stessa amministrazione. Sono a tal fine predisposte da ciascuna amministrazione apposite graduatorie, previa prova di idoneità ove non già svolta all’atto dell’assunzione. Le predette graduatorie potranno avere efficacia non oltre il 31 dicembre 2011.
Nella programmazione triennale del fabbisogno rideterminata ai sensi del presente articolo e delle norme in materia di organici contenute nel decreto legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito in legge, con modificazioni, dall’ art. 1, comma 1, della legge 6 agosto 2008 n. 133 le amministrazioni di cui al comma 1 prevedono le procedure di mobilità, i concorsi da bandire e le assunzioni da effettuare compatibilmente con i vincoli finanziari scaturenti dal regime assunzionale e con quelli relativi al contenimento della spesa del personale.

RELAZIONE ILLUSTRATIVA

La finalità della norma è quella di circoscrivere temporalmente l’intervento straordinario in materia di stabilizzazione e ripristinare il regime ordinario di reclutamento mediante procedure concorsuali pubbliche.

Il primo comma abroga le disposizioni in materia di stabilizzazione e tiene conto di alcune fattispecie speciali quali quella del personale del Corpo Nazionale dei vigili del fuoco e di quelle di cui all’ art. 23, comma 1, del decreto legislativo 8 maggio 2001, n. 215.

Il secondo comma richiama la inderogabilità delle disposizioni di legge che regolamentano i rapporti di lavoro a tempo determinato o di collaborazione coordinata e continuativa sottolineando la necessità di un rispetto rigoroso dei termini dei contratti.

I commi 3 e 4 dettano interventi di diversa portata e limitati nel tempo volti entrambi a valorizzare le esperienze professionali maturate all’ interno delle amministrazioni pubbliche.


La FLC Cgil, CISL e la UIL hanno fatto a riguardo un comunicato unitario molto deciso e anche l'Usi/RdB sta promuovendo molte iniziative per protestare contro questo emendamento.

E i precari di alcuni istituti si sono messi in vendita per pochi centesimi: Occasionissima! Vendesi su Ebay.it lavoratori precari della ricerca!



Questa non è una buona giornata per una precaria DOC come me...
Non è che fino a ieri ci fossero grosse speranze visto che fra l'altro io, come la maggior parte dei precari che lavorano al CNR, non rientro neppure nelle stabilizzazioni (pur lavorando al CNR da sette anni!!!) ma per lo meno grazie al governo precedente qualcosa si era mosso. Adesso vivo anche l’incubo che venga approvato il progetto di legge Brunetta che non solo cancellerebbe ogni possibilità di stabilizzazione del personale precario nelle pubbliche amministrazioni, ma cosa ancor più grave, stabilirebbe il principio di improseguibilità dei contratti atipici alla scadenza. Questo significa che a scadenza naturale dei contratti le pubbliche amministrazioni sarebbero obbligate a non riaffidare l'incarico alle stesse persone.
Tutto questo perchè? Pare evidente che questa legge voglia impedire a tanti lavoratori di aspirare ad un futuro stabile, alla possibilità di esigere una possibilità di programmare la vita propria e quella della propria famiglia.