A Novembre scorso sono stata in Romania per lavoro e sono stata lì quasi un mese. Con un autista molto gentile ho fatto lunghi spostamenti in macchina che mi hanno permesso di avere un'idea dei paesaggi e della vita in Romania.
La campagna è di una povertà mai vista ma è molto bella. Sterminate pianure verdi (ogni tanto qualche discarica!) e bellissime montagne e la strada alberata che passa dentro i villaggi con la pavimentazione di terra e sassi e le casette colorate con i tetti di latta e recinti di legno. Calessi trainati da cavalli o asini con intere famiglie sopra, mucche, maialini, venditori di peperoni rossi o cavoli o carote, vecchie vestite di nero o ragazzotti in bicicletta. Insomma mi sembra brutto definire bella tanta povertà ma è così.
La prima tappa del mio viaggio è stata in una città sul delta del Danubio. Galati mi si e' presentata di fronte con un insediamento industriale da brividi: ciminiere alte e ciminiere larghe che sbuffano fumo bianco e nero. Eppure questa, che è sicuramente la città più povera e più brutta che ho visitato, è quella che mi è rimasta più nel cuore. Sona arrivata lì quando in Italia c'era stato l'omicidio della Reggiani a Roma per mano di un rumeno rom e arrivavano le dichiarazioni dei politici italiani come macigni a creare dei muri tra loro e me. La città era piena di negozi e locali dai nomi italiani. Marche italiane sconosciute vendevano prodotti a prezzi dieci volte superiori a quelli rumeni. Tutti sognavano di venire in Italia, prima o poi, perché "italiano" è uguale "bello". La mia interprete mi portava a pranzo in un ristorante che si chiama "Mamma mia" e mi faceva visitare negozi di scarpe che venivano direttamente dall'Italia (dopo qualche giorno le ho fatto capire che io venivo dall'Italia e ci sarei tornata presto!!) e aveva imparato l'italiano da autodidatta per amore del nostro paese. Tutti mi chiedevano che ne pensavo della situazione, perché sul sito del loro Ministero c'era scritto che era sconsigliato andare in Italia per i rumeni e ci tenevano che io sapessi che loro con i rom non c'entrano nulla. E io non sapevo come rispondere perché loro non erano arrabbiati, erano offesi, delusi, confusi. Ho provato veramente vergogna e rabbia, la stessa rabbia che provo ora nel sentire Maroni che descrive i suoi progetti di governo.
4 commenti:
Purtroppo sono sempre di più le cose di cui un italiano si trova a doversi vergognare...
Bellissimo quello che ci hai raccontato cara Fiordaliso. Bellissima la foto qui sopra, sembra l'Italia di alcuni anni fa. Gli anni in cui si emigrava..
Convengo anch'io che l'esperienza diretta sia sempre la strada migliore per capire gli altri, resta il fatto che la situazione peggiora di giorno in giorno.
Repressione vs accoglienza in Italia è una partita finita ancor prima di cominciare...
sono appena tornata, mi sto mettendo in pari con la lettura. Cmq grazie mille di avermi linkata!!!
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