Sulla nostra pelle!

ECONOMIA

Il ministro dell'Economia 'abbandona' il modello americano
"La mobilità fu imposta dalla globalizzazione, ma da noi non va bene"



Caro Tremonti, cari tutti voi,
di destra e di sinistra, che in questi anni avete teorizzato quanto la mobilità fosse importante per lo sviluppo delle imprese e per combattere la disoccupazione vorrei proprio ringraziarvi.
Sono anni che mi sento dire che non ho il giusto atteggiamento, che la precarietà è libertà e quindi continua crescita, che il posto fisso non esiste più e che sono io ad essere stata educata male. Sono anni che cerco di trovare un po' di stabilità in questa palude, ho dovuto rinunciare a fare il lavoro che amavo, sono arrivata a 37 anni senza aver avuto la forza di crearmi una famiglia e senza sapere cosa sarà di me alla scadenza del contratto e ora Tremonti che mi dice???
Una sola risposta mi viene dal cuore:

ANDATE TUTTI A QUEL PAESE!!!!!


"Io, la mia scorta e il senso di solitudine"

di Roberto Saviano.

16 ottobre 2009



"LO VEDI, stanno iniziando ad abbandonarci. Lo sapevo". Così il mio caposcorta mi ha salutato ieri mattina. Il dolore per la protezione che cercano di farmi pesare, di farci pesare, era inevitabile. La sensazione di solitudine dei sette uomini che da tre anni mi proteggono mi ha commosso. Dopo le dichiarazioni del capo della mobile di Napoli che gettano discredito sul loro sacrificio, che mettono in dubbio le indagini della Dda di Napoli e dei Carabinieri, la sensazione che nella lotta ai clan si sia prodotta una frattura è forte.

Non credo sia salutare spaccare in due o in più parti un fronte che dovrebbe mostrarsi, e soprattutto sentirsi, coeso. Società civile, forze dell'ordine, magistratura. Ognuno con i suoi ruoli e compiti. Ma uniti. Purtroppo riscontro che non è così. So bene che non è lo Stato nel suo complesso, né le figure istituzionali che stanno al suo vertice a voler far mancare tale impegno unitario. Sono grato a chi mi ha difeso in questi anni: all'arma dei Carabinieri che in questi giorni ha mantenuto il silenzio per rispetto istituzionale ma mi ha fatto sentire un calore enorme dicendomi "noi ci saremo sempre".

«Presidente, io sono una donna che non è a sua disposizione, e che dice la verità»

La lettera di Rosi Bindi
di Rosi Bindi

Grazie a tutti di cuore! Mi sono arrivati migliaia di messaggi di amicizia e di affetto che mi hanno commosso. Ognuno meriterebbe una risposta personale ma sono davvero tantissimi. È bello sentire il calore e la vicinanza di tante persone, sapere che c’è un legame invisibile che ci tiene uniti, anche nella distanza, anche se non ci si conosce.
So che è un legame fatto di affinità umane e culturali e di una stessa concezione della vita pubblica. Da tutti traspare quanto sia ancora diffusa e pronta la capacità di reagire e di indignarsi di fronte all’arroganza del potere. Ed è in fondo questo che conta di più. Quindi, ancora, grazie davvero.